potere della mente!!


una Storiella indiana



Mentre girava per il bazar e guardava gli oggetti in vendita in
un negozio, un pellegrino disse alla propria mente: «O mente, di
te si dicono meraviglie. Mostrami uno dei tuoi miracoli!» Di lì a
poco un uomo che vendeva miele intinse un dito nel miele e lo
fece strisciare sul muro.
Immediatamente decine di mosche iniziarono a ronzare vicino
al muro. In pochi minuti se ne radunò un numero impressionante.
Una lucertola vide le mosche e si avventurò allo scoperto per
mangiarle. La vide un gatto, che le balzò addosso e se la pappò in
un boccone. Un cane, vedendo il gatto, lo inseguì e lo uccise. Ma
era il gatto del negoziante, e questi, preso dalla rabbia, colpì il cane
con un bastone. Il cane apparteneva a un cliente, che si infuriò e
cominciò a litigare col negoziante finché vennero alle mani. I negozianti
vicini corsero a sostenere il collega, mentre altri passanti
si schierarono col cliente.
Ne venne fuori una rissa che coinvolse tutto il bazar. Mentre
accorrevano le guardie, richiamate dal clamore, la mente disse al
pellegrino: «Ecco fatto!»


Mi e' piaciuta molto questa storiella, spiega bene quanto può essere catastrofico a volte il flusso dei pensieri.
Quante volte siamo attanagliati dai pensieri che si susseguono l'un l'altro a velocità impressionante... i film che creiamo con la nostra mente possono essere veramente apocalittici. Per esempio...un amico oggi ci  rivolge la parola in modo sgarbato e la nostra mente subito parte con il film: " ecco , ieri si e' offeso per quello che gli ho detto...ma era giusto che glielo dicessi...ora non mi parla piu'... allora non vorrà  piu' andare  in vacanza insieme a luglio...ci perdero' i soldi del biglietto...in effetti non avrei dovuto fidarmi di lui...e' sempre stato un po' strano...sono proprio una stupida...sbaglio sempre a valutare le persone, anche al lavoro.....etc...etc...potremmo andare avanti all'infinito...ma l'amico probabilmente in realtà ha solo mal di denti, oggi !!!
A tutti puo' capitare qualche volta di creare un film del genere applicandolo a qualsiasi situazione soprattutto quando si è in un periodo di debolezza e vulnerabilità.
Cerchiamo allora in quei momenti di distanziarci emotivamente dalle situazioni, meditiamo almeno 5 minuti al giorno per calmare un po' la mente, il vortice dei pensieri.
A volte, in questi momenti basta un respiro profondo per interrompere il flusso dei pensieri!

La pratica dello yoga aiuta molto in questo senso con le diverse tecniche proposte. (vedi nella sezione cos'e' lo yoga)
                                        
                                                                                                                                      Om shanti



plenilunio e wesak


Un'antichissima leggenda buddhista narra che cinquecento anni prima di Cristo il principe Gautama Siddharta raggiunse il massimo grado di illuminazione e diventò un Buddha, cioè un “risvegliato”, liberandosi definitivamente dal giogo delle reincarnazioni. Il Buddha morì nell’anno 483 avanti Cristo nella notte del plenilunio nella costellazione del toro; egli raggiunse la soglia del Nirvana, luogo della Grande Liberazione, dove una volta varcata la soglia, si sarebbe trovato immerso nella Luce della Beatitudine Eterna. Ma mentre stava per varcare quella soglia, il Buddha si arrestò e si volge a guardare indietro, verso il genere umano dove gli uomini sono sofferenti e malati, e provando dal profondo del suo Cuore una enorme Compassione, non ebbe il coraggio di proseguire; così dinnanzi a tutti i grandi Esseri di Luce delle Gerarchie Celesti che erano pronti ad accoglierlo, egli formulò un solenne giuramento: ogni anno, nel momento esatto del plenilunio nella costellazione del toro, Egli sarebbe tornato sulla terra a portare la sua benedizione a tutta l’umanità, per incoraggiarne l’evoluzione spirituale.Questo è il senso della cerimonia del Wesak, un rituale che da 2500 anni viene celebrato nel mondo buddista, e che negli ultimi anni è diventato un evento planetario, senza confini religiosi. La cerimonia del Wesak viene celebrata proprio a maggio, nella notte del plenilunio nella costellazione del Toro, data in cui sarebbe morto il Buddha.

Questa cerimonia viene celebrata nell’Himalaya, nella valle del Wesak, alle pendici del monte Kailash, uno dei luoghi più sacri e magnetici del Pianeta Terra; qui ogni anno, in una posizione segreta, migliaia di persone giungono da India, Tibet, Nepal, per parteciparvi; sono discepoli e maestri di tutte le confessioni religiose, che contribuiscono alla crescita spirituale di milioni di uomini. Quando tutto è pronto per la cerimonia arrivano anche i grandi Maestri Ascesi della Gerarchia Celeste, presenti nei loro Corpi Spirituali ed il Buddha si manifesta nel suo Corpo di Luce per circa otto minuti, elargendo la sua benedizione all’umanità intera. Questa cerimonia è l’opportunità per l’umanità di compiere un balzo in avanti sulla via dell’evoluzione spirituale. Tutti quelli che prendono parte alla cerimonia di persona, col pensiero o in meditazione beneficiano di questa benedizione che li eleva spiritualmente; così ognuno diventa un canale e, a sua volta, ridistribuisce questa potente energia di Luce che altrimenti rimarrebbe inutilizzata.


A Torino si puo' partecipare al Wesak  trovandosi tutti insieme  il 7 maggio alla Gam alle ore 21.00!!
Om Shanti

insegnamenti del Dalai Lama a Milano

Ci sono esperienze nella vita che segnano...per fortuna ci sono esperienze che segnano in positivo, che danno un senso intenso al momento vissuto. Una di queste esperienze per me è stata sentire gli insegnamenti del Dalai Lama a Milano nel 2007. C'erano moltissime persone, tantissime! tutte in religioso silenzio ad ascoltare la sua voce per tre giorni, c'era allegria, tanti sorrisi, l'atmosfera pacifica e serena...sembrava impossibile con tutte quelle persone! l'organizzazione impeccabile, e io li da sola, non conoscevo nessuno ma non mi sentivo affatto sola, mi sentivo parte di un tutto in compagnia di tantissimi amici. Le Sue parole le conosciamo, il suo modo di esprimersi  è semplice e chiaro ma ciò che trasmette dal vivo è l'energia, palpabile fin dagli spalti più' lontani. Un esperienza, il suo sorriso, il suo sguardo.
A giugno ritorna... ho già il posto prenotato! Non sono buddista, non c'è bisogno di esserlo per ascoltare i suoi insegnamenti che sono universali e trasversali,  trascendono le religioni, toccano l'animo umano nel profondo, scuotono l'anima.

                                                                                                                                                    Om shanti

parole di krishnamurti...

Qualsiasi forma di meditazione cosciente non è la cosa che ci vuole: non potrà mai esserlo. Un tentativo deliberato di meditare non è meditazione. Deve accadere; non può essere provocata.
La meditazione non è un gioco della mente e neppure del desiderio o del piacere.
Tutti i tentativi di meditazione non sono che il suo diniego.
J. Krishnamurti

japamala

I japamala o mala sono usati da induisti e buddisti specialmente durante la meditazione per contare la ripetizione dei mantra, ma sono anche, secondo il materiale di cui sono fatti, apportatori di energie positive,salute, fortuna e altro.
In sanscrito japa significa ripetizione e mala ghirlanda o cerchio.
I mala per lo più sono composti da 108 grani, quindi nel caso di uso durante la recitazione dei mantra, si "sgranano" i grani uno ad uno e una volta arrivati al grano 109 (chiamato meru)  si torna indietro.
108 è un numero simbolico che ricorre spesso nella tradizione orientale ha svariati significati, uno di questi indica il n. 1 come la verità ultima, il n. 0 come lo stato del samadhi, il n. 8 come la natura creativa.
Recitare i mantra 108 volte o in multipli di 108 è una pratica energeticamente molto potente.
Sgranare il mala è utile per non perdere il conto ma soprattutto, dovendo stare un minimo attenti  a  sgranare, non si cade nella ripetizione meccanica del mantra, la coscienza rimane in semiveglia e quindi si mantiene la necessaria concentrazione.
Al mala, in base al materiale e al colore di cui è formato, sono attribuite diverse proprietà energetiche. Per esempio se formato da tulsi (legno di basilico sacro) possiede il potere di favorire la meditazione e il potere spirituale. Il Mala di Rudraksha (come nella foto) calma le menti irrequiete. I mala di cristallo di tormalina, a seconda del colore, sbloccano i casi di disequilibrio dei chakra, e cosi via. Scegliere il mala più adatto a noi  e portarlo sempre addosso è una buona pratica e usarlo per recitare il proprio mantra...
anche questo è yoga.                                                                                                              Om shanti

lo yoga nella vita.

vi segnalo un libro che può essere letto sia da chi già pratica yoga da tempo che da chi ancora non conosce questa meravigliosa disciplina. L'ho letto d'un fiato la prima volta e nel tempo l'ho ripreso più volte in mano ed ogni volta, leggendo qua e là, trovo sempre spunti per la pratica e per la mia vita.
posto una parte dell'introduzione del libro scritta direttamente da Donna Farhi (ed. Corbaccio) 
(non potrei recensire meglio il libro...)

In due decenni di insegnamento sono stata testimone più e più volte del potere che ha lo Yoga di modificare schemi di comportamento apparentemente inamovibili.
Non importa chi siamo o per quanto tempo ci siamo trincerati in comportamenti autodistruttivi: la pratica quotidiana dello Yoga ha il potere di metterci di fronte alla nostra fondamentale bontà innata e a quella degli altri. Riscoprire chi siamo in realtà nel nostro nucleo ci spiana la strada a fare esperienza della connessione con gli altri al livello più elementare.
Questa capacità di connessione è al cuore della pratica detta Yoga. Vivere in uno stato di unione non è un concetto esoterico né una qualche indefinita sfera superiore a cui possono aspirare solo persone di grandissima intelligenza: è l’apertura di un cuore, che rende capaci di provare tenerezza, gioia e dolore senza reprimerli.
È l’apertura della mente a una consapevolezza che abbraccia invece di escludere; è il riconoscimento, immediato e spiazzante, della nostra fondamentale uguaglianza. Ed è un tornare a casa con il corpo e nel corpo, perché è soltanto nel corpo che possiamo fare tutte queste cose.
Non importa chi siate o crediate di essere, né importa quello che vi è successo in passato o a che punto vi troviate nel presente: chiunque abbia l’intenzione di andare al di là dei pensieri e dei comportamenti che limitano e immobilizzano se stessi può trovare – troverà – la libertà con l’aiuto di questa pratica.

Buona lettura...                    Om shanti