armonia orientale

Riflettevo sul fatto che ci viene richiesto quotidianamente di essere sicuri, vincenti, ben preparati, di avere le idee ben chiare, di avere opinioni inconfutabili, di scendere in campo per una o per l'altra fazione e stoicamente difenderla fino all'estremo. In una riunione di lavoro, per esempio, se non dimostriamo di avere un opinione e difenderla a dispetto di tutto siamo considerati dei deboli, dei pressapochisti, poco professionali. Essere intransigenti e sicuri di sé ci porta verso la strada del "successo" della leader ship. Dentro di noi sentiamo pero' una vocina che ci fa dubitare, ci fa vacillare, è una sensazione che sopprimiamo subito, ma che sottilmente rimane dentro facendoci sentire a disagio "ma sei sicuro di quello che dici, ma e' proprio cosi giusto il tuo punto di vista? " ...Ecco quella vocina da dove viene?
Nella nostra cultura occidentale la realtà è considerata composta da elementi negativi ed elementi positivi, ben distinti tra loro, ben in contrasto ed opposizione fra loro.
Per esempio luce e buio, notte e giorno, male e bene, bianco e nero... (se avessi qui un dizionario dei sinonimi e contrari andrei avanti per molto). Consideriamo che un oggetto, un sentimento, un emozione, un qualsiasi aspetto o accadimento della vita e della realtà abbiano una valenza  o assolutamente positiva o assolutamente negativa. In base a questa visione, che ci hanno insegnato, abbiamo imparato a fare delle scelte, ad avere delle opinioni, ad agire. Siamo convinti di agire in modo conveniente e giusto se agiamo in base a categorizzazioni che abbiamo classificato come positive. Ma a volte, per esempio,  ci capita che  una persona o una situazione che avevamo categorizzato come negativa in un evento inaspettato ci sorprenda e si riveli a noi  con un aspetto positivo, benevolo, simpatico, gentile.
E allora quella vocina ritorna e si fa più insistente minando le nostre sicurezze.
Ma siamo proprio sicuri che la nostra cultura proponga una giusta ed univoca visione della realtà? la filosofia, la scienza, le religioni ci hanno insegnato delle regole, delle prospettive basate sul bene e il male, sul positivo negativo, sugli opposti. E allora ancora questa vocina...
Studiando la cultura orientale mi sono fatta un idea della provenienza di questa vocina...
La cultura orientale propone un punto di vista differente della realtà. (non mi dilungo su tutti gli aspetti, ne sottolineo solo uno, che pero' mi sembra alla radice di queso argomento).
La realtà è considerata come composta da molteplici aspetti, presenti in diverse percentuali, ma tutte collaborano per formare l'unita' dell'"oggetto". Un oggetto, un emozione, un evento non e' classificato in modo univoco positivo o negativo ma e' visto come composto sia da un aspetto che da quello che noi consideriamo opposto, in equilibrio fra loro. Gli "opposti" come li chiamiamo noi non sono visti come opposti e inconciliabili fra loro ma sono visti come diversi aspetti della stessa cosa.
Cio' porta ad  un punto di vista liberatorio: niente e' univocamente in un certo modo per sempre.
Allora ecco che possiamo rilassarci... il mio amico che avevo sempre considerato diligente ora si è trasformato improvvisamente in un casinaro?!! E' possibile si, perchè in lui c'e' sempre stato  quell'aspetto solo che per ragioni varie non si era ancora rivelato. Non devo essere delusa, l'avevo categorizzato come diligente e ora non e' piu' affidabile. No lui e' sempre ancora anche diligente solo che l'altro aspetto in questo momento è più in evidenza e agisce ora.
Il famoso Tao (nel bene c'e un po' di male e nel male c'e' un po' di bene) e' esemplificativo.
E allora ecco cos'era quella vocina. La natura dell'uomo è composta da molteplici aspetti e così anche la realtà. Se ci armonizziamo e non ci opponiamo, se andiamo con le cose e non contro, se facciamo fluire le sensazioni e scegliamo in base a quella vocina, non in base agli insegnamenti che ci hanno imposto dall'esterno scopriremo che la visione orientale della realtà si avvicina più al nostro vero modo di sentire, di percepire. Se ci fermiamo ad ascoltare quella vocina (che e' la voce della nostra vera natura intima), forse in una riunione di lavoro, o a casa col nostro compagno ascoltiamo piu' apertamente le sue opinioni, le opinioni di un collega, e possiamo rimanere sorpresi da quanto quell'idea che prima avevamo rifiutato a priori ci sembri niente male pero'... Saremo piu' aperti a nuove idee, piu' tolleranti, piu' sicuri perche' sappiamo che tutto e' possibile quindi ci possiamo rilassare.
Sappiamo che una ad una brutta giornata seguirà una bella, che il nostro compagno forse non aveva tutti i torti e possimo trovare un accordo, che in quella riunione collaborare con il mio collega mi ha dato la possibilità di imparare e magari anche aprirmi  nuove possibiltà.
 Om Shanti

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