Micro pratica: Tadasana, La montagna

Sul tappetino, durante l'ora di pratica, sperimentiamo delle posizioni, un atteggiamento mentale e un respiro, che ci possono aitutare, riportandoli nella vita quotidiana, ad affrontare meglio la giornata.
Vi descrivo ora una piccola pratica che potete utilizzare in quasiasi momento della giornata, nelle piccole pause che e' bene prendersi per sé.

Tadasana è una classica asana (posizione) che aiuta sia a livello fisico posturale che a livello psicologico.
Mettetevi in posizione eretta, i piedi paralleli fra loro e distanti quanto il bacino. Muovete le dita dei piedi aprendole e chiudendole fra loro e allargandole bene appoggiatele al pavimento in modo da avere maggior superfice d'appoggio a terra. Sentite l'appoggio a terra equilibrato nelle quattro parti della pianta dei piedi. Salite ora alle ginocchia, attivatele sollevando le rotule, le cosce si contrarranno un pochino. Le gambe sono cosi attive dando maggior stabilità alla posizione eretta. Passate ora al bacino che girerete verso il fronte del vostro corpo con una leggera retroversione, la curva lombare così si raddrizzerà leggermente, contraete leggermente gli addominali, estendete il petto e portate indietro le spalle, abbassatele in modo che siano rilassate e lonane dalle orecchie. Distendete la curva delle cervicali portando il mento leggermente indietro e parallelo al pavimento. La testa si trova cosi' in equilibrio perfetto sul corpo. In ultimo discostate le braccia dal corpo formando in triangolo, con la punta delle dita tese verso terra.
Avete cosi portato lentamente e con attenzione il corpo in una postura corretta e perfettamente allineata. La postura corretta è un toccasana per il corpo, favorisce la distensione delle contratture muscolari e la respirazione regolare.

A proposito di respiro ora che siete in tadasana mantenete la posizione per almeno 20 respiri regolari calmi e profondi. Immaginate di respirare con l'ombelico, che si ritrae verso la colonna vertebrale in espirazione e si estende, gonfiando la pancia, in ispirazione.

Ora portate l'attenzione della mente sulla posizione che avete creato. Pensate dentro di voi "sono una motagna. Le mie gambe sono stabili e forti e ben ridicate a terra come la base della montagna e dall'ombelico in su il mio corpo è come la vetta della montagna, leggera e alta svetta verso l'alto. Sono potente, stabile come una montagna, vento, intemperie, neve, sole, nuvole mi passano vicino, mi stanno intorno ma io rimango stabile e forte."
Così simbolicamente impariamo a stare centrati, forti e stabili, difronte agli accadimenti della vita, alle situazione e alle emozioni che ci arrivano quotidianamente. Può anche soffiare un forte vento di tristezza o di rabbia o altre emozioni, ma io sono sempre centrato e stabile e aspetto, con la calma che il respiro mi da, che passi e vada lentamente via lasciandomi libero e in equilibrio.


Provate in diversi momenti della giornata a riprodurre questa posizione ed assumere con l'immaginazione le qualità di una montagna. Ricordate: posizione, respiro e immaginazione. Tutti gli elementi sono legati in una asana e riuniti. Impariamo cosi pian piano ad unificare mente corpo e repiro.
Yoga vuol dire unione. E questo percorso yogico di unione favorisce il nostro percorso di vita.
Om shanti

Cos'è lo yoga?

Lo Yoga è un esperienza. 
E' un esperienza del proprio corpo, del proprio respiro, della propria mente.

Lavorando con il movimento e le posizioni sperimentiamo il corpo in ogni suo aspetto, percepiamo la posizione dei muscoli, le tensioni, il rilassamento, le rigidità, la flessibilità di ogni sua parte. Aumentando quindi la consapevolezza e l'attenzione sul corpo, aumentiamo la capacità di ascoltare i messaggi che il corpo ci manda. Miglioriamo la capacità di agire in modo da modificare posture scorrette, atteggiamenti dannosi e migliorare la funzionalità fisica e quindi la salute.

Lavorando con il respiro acuiamo la sensibilità verso le parti più intime del nostro essere. Osservando il flusso del respiro impariamo a percepire il corpo ad un livello più sottile, ad averne maggiore conapevolezza e, modificando il respiro secondo tecniche codificate da millenni, possiamo agire sull'energia del corpo, sulle emozioni, sulle tensioni.

Ponendo un'attenzione continua e sensibile al corpo e al respiro, durante l'ora della pratica sul tappetino, la nostra mente si libera dai pensieri che di solito l'attanagliano in continuazione, s'interrompe per un'ora il flusso dei pensieri e impariamo a concentrare la mente "sul qui e ora", su ciò che stiamo facendo senza interferenza alcuna. Le emozioni negative si affievoliscono, le tensioni si alleggeriscono e ciò porta al rilassamento mentale e fisico, ad una quiete e ad una serenità che portano beneficio alla persona nella sua interezza.

Sperimentando sul tappetino, facendo esperienza delle nostre possibilità e capacità, ci alleniamo ad una maggiore consapevolezza di sé, quindi ad una maggiore conoscenza di ciò che volgiamo. Questo ci permette di essere attori nella vita quotidiana al di là dei condizionamenti sociali e di non subire passivamente le variabili che la vita ci pone di continuo.
Om Shanti