la ricerca della felicità...

"E' tempo che tu smetta di cercare fuori di te,
tutto quello che a tuo avviso potrebbe renderti felice.
Guarda in te, torna a casa." Osho

torna a casa...già, in che senso?
Di sicuro un atteggiamento di riflessione e di ricerca interiore viene più facile alle persone introverse che sono già di natura portate al silenzio, alla riflessione, a stare dentro di sè con i propri pensieri. Agli estroversi risulta più arduo e noioso stare fermi in meditazione o non parlare in continuazione, non viaggiare materialmente, non cercare intorno a sè novità e stimoli. Quindi il percorcorso di ricerca interiore che porta alla felicità secondo il pensiero orientale (ma non solo) sarebbe più facile per gli introversi! mmmm vediamo se e' cosi! Io sono un introversa e sicuramente mi viene spontaneo stare ferma, seduta, con gli occhi chiusi e meditare, mi piace proprio trovare del tempo per me stessa, per rifugiarmi in un mondo tutto mio lontano dallo stress dagli impegni della vita quotidiana. Ma a volte, se non mi sforzo di direzionare i pensieri e meditare su un concetto seme in particolare, se lascio che i pensieri scorazzino nella mia mente in libere associazioni, ecco che sono triste, non felice! si! mi arrivano pensieri di solitudine, di nostalgia, di tristezza, di malinconia. E quindi cercare la felicità dentro di se e non all'esterno vale per tutti  e in tutti i momenti?? Si,vale per tutti. Riflettiamo su questo concetto piu' in profondita'.
Cercare dentro di se' non vuol dire ascoltare i pensieri prodotti dalla mente, lasciare che prendano il sopravvento. I pensieri non sono noi, ci appartengono, ma non riflettono cio' che noi siamo veramente.
I pensieri sono creati dalla mente, la mente e' uno strumento che mette insieme esperienze, ricordi, concetti, affermazioni e con essi creano delle opinioni, dei pensieri appunto. Ma c'e' qualcos'altro dentro di noi che agisce: un testimone, un'osservatore che sta al di sopra della mente. Mi spiego meglio: Vi e' capitato a volte di rendervi conto di un pensiero e di "pensare" non voglio piu' pensarla cosi su questo argomento?! magari dei pensieri ossessivi che vi girano in testa ed ad un certo punto dite a voi stessi Basta! devo pensare ad alto senno' impazzisco...ecco in momenti come questi state osservando i vostri pensieri, state osservando dei prodotti della mente. Questo vuol dire che  c'e' una parte di noi che e' estranea alla mente, che la osserva, e la puo' dirigere, la puo' domare, la può rendere silenziosa e calma. Questo "osservatore" è la coscienza. La coscienza e' si, al di sopra della mente, ma bisogna anche che la mente le lasci spazio per affiorare ed essere piu' forte.
Questo avviene con la meditazione, con la concentrazione su un pensiero seme, su un oggetto. Con queste tecniche la mente smette di essere al posto di comando della nostra vita e la coscienza diventa sempre piu' libera e attiva. Tornare a casa...ecco cosa vuol dire guardare dentro di noi: ascoltare la voce della nostra coscienza, non la mente.  La coscienza e' il nostro vero io ed e' collagata con la perfezione dell'universo e quando noi siamo veramente noi stessi, senza condizionamenti, senza costrizioni, senza maschere create dalla mente allora riusciamo ad essere veramente liberi e felici. Di una felicità autentica e profonda che non dipende da eventi esterni, ma da noi, dalla nostra liberta' di esprimerci ed essere veramente noi stessi, dalla forza che l'universo attraverso la coscienza ci infonde.
Estroversi ed introversi entrambi quindi se cercano dentro di se', se ascoltano la loro coscienza, non la loro mente e i pensieri  trovano la felicità.
                                                                                                                          Om shanti


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